Che cos’è AEGEE?
È stata la domanda che mi sono posto quando ho letto per la prima volta la mail che, sulla posta elettronica dell’università, spiegava il progetto della Summer University. Tornato a casa ho pensato e ripensato a ciò che avevo ascoltato, ma ciò nonostante, non avevo capito molto riguardo alle opportunità che mi poteva offrire questa associazione studentesca.
Un po’ per curiosità, mi sono iscritto all’antenna di Udine e come un salto nel vuoto mi sono ritrovato in un mondo sconosciuto che mai avrei immaginato esistesse. Oltre ad avere partecipato all’LTC (Local Training Course) ad aprile, ho applicato per la Travel Summer University di León in Spagna.
Avevo già fatto altre esperienze all’estero prima di questa, ma ciò nonostante, non avevo la ben che minima idea di quello che potesse riservarmi quest’avventura. Del resto non si può certo chiamarla in altro modo visto che ci si trova in un luogo sperduto dell’ Europa insieme a persone mai viste prima.
E così sono partito con la mia valigia piena di storie da raccontare insieme, anche, alle mie paure alle mie insicurezze, verso nuovi orizzonti europei.
Tra tutte le esperienze vissute quella che più mi ha colpito è stata il cammino di Santiago. In quei 5 giorni ho viaggiato in un’altra vita. Mentre camminavo e condividevo i miei pensieri con i miei compagni di viaggio e gli altri pellegrini, Il tempo sembrava essersi fermato. Abituato, ormai, a muovermi a piedi nella natura incontaminata, le macchine sembravano sfrecciare più velocemente del solito.
Purtroppo, abbiamo camminato solo le ultime 5 tappe (da Sarrià a Santiago de Compostela), ma sono bastate a cambiarmi la vita. Ancora adesso, quando ci penso, faccio fatica a ricordare chi ero ed è per questo motivo che consiglio, a voi che leggete, di fare questa magnifica esperienza.
Come in tutte le avventure ci sono le cose belle, ci sono anche i disagi e proprio uno di questi è stato l’inglese. Tra tutti i problemi che avrei potuto avere durante la Summer, mai avrei immaginato di avere problemi con l’inglese. In quei primi giorni mi sentivo isolato, non riuscivo ad esprimermi, ero bloccato. Beh.. non vi preoccupate è un problema temporaneo, anche se non troppo facile da superare, che dopo i primi giorni scompare. Nel mio caso il cammino verso Santiago mi ha aiutato tantissimo. Ma torniamo a parlare di cose piacevoli.
E gli amici? Di quelle persone che ho incontrato a Leòn con cui ho viaggiato, aimè, per sole due settimane? Sono stati incredibili. Ho conosciuto le loro culture, le loro tradizioni, le loro storie ho condiviso i loro pensieri… e consci del fatto che ci si potrebbe non rivedere mai più sapendo che tutti ritorneranno alla propria casa, beh credetemi… ne vale la pena. È molto strano scrivere queste parole, ma in queste avventure è proprio questo il prezzo da pagare. Purtroppo “distanze abissali” ci separano, ma ciò non significa che un giorno non ci rivedremo, del resto facciamo parte di AEGEE e non c’è dubbio che, in futuro, ci ritroveremo in qualche altro luogo in Europa.
Se adesso ripenso a tutto quello che mi è successo in quelle due settimane, potrei parlare per ore, ma ciò che conta più di ogni altra cosa è dire che quest’avventura mi ha completamente trasformato come persona e grazie ad AEGEE ho superato l’ostacolo dei pregiudizi che circondano le diverse culture che abitano l’Europa. Aver partecipato a questo tipo di eventi mi ha spalancato i portali del vero ideale europeo. Uno stato oltre i confini delle culture nazionali, che le riconosce e le rispetta, promuovendo il reciproco aiuto nella vita di tutti i giorni.
Del resto non poteva essere altrimenti, visto che il simbolo di AEGEE è proprio una “chiave”….
Massimiliano Gerometta, AEGEE-Udine